Capitolo 12
Alimentazione e terapia ormonale
La terapia ormonale consiste nella somministrazione di farmaci che bloccano l’attività degli ormoni estrogeni che hanno un ruolo determinante nell’insorgenza e nello sviluppo di almeno un terzo dei tumori mammari. Ciò induce nelle donne in età fertile la menopausa e di conseguenza i disturbi e le problematiche tipici di tale evento fisiologico.
Un percorso nutrizionale unito a uno stile di vita attivo possono essere di grande aiuto al fine di evitare un aumento del peso, diminuire gli effetti avversi delle terapie ormonali e abbassare i fattori di rischio il cui aumento è ad esse associato.
Aumentare il consumo di frutta, verdura e legumi, che sono fonte di fibra ricche di vitamine, sali minerali e fitocomposti.
Introdurre cereali di tipo integrale che permettono di raggiungere il fabbisogno giornaliero di fibra.
Ridurre gli alimenti ad alto contenuto di sale come patatine, pizza, salumi, snack salati, cracker, olive.
Consumare latte e yogurt senza zuccheri aggiunti, in accordo con le porzioni raccomandate.
Preferire alimenti che sono fonte di calcio, come alici e sarde, ricche anche di omega 3, importanti per la riduzione del rischio cardiovascolare, in aggiunta a fonti vegetali come rucola e cicoria oppure frutta secca e legumi.
Rispettando la stagionalità, introdurre nella dieta frutti a bacca rossa e frutti di bosco, molto ricchi in antocianine.
Evitare o limitare il consumo di alcol.
Effetti collaterali associati alla terapia ormonale
La lista degli effetti collaterali dell’assunzione di farmaci anti-estrogenici è molto lunga. È utile quindi selezionare quelli che possono essere ridotti attraverso l’alimentazione e lo stile di vita come variazioni di peso, dolori articolari o muscolari, innalzamento di fattori di rischio cardiovascolari (in particolare colesterolo LDL e trigliceridi) e osteoporosi.L’importanza dell’attività fisica
È bene ricordare che l’attività fisica, anche moderata come 30 minuti al giorno di camminata veloce, rappresenta uno strumento molto potente per combattere tali eventi avversi. È stato ad esempio dimostrato, in studi di intervento su donne in terapia ormonale, che l’esercizio fisico costante può ridurre i dolori articolari del 20%. Diventa quindi prioritario organizzare l’attività fisica già all’inizio della terapia ormonale, al fine di praticarla regolarmente, perché può aiutare in maniera significativa a controllare il peso, contrastare l’insonnia, diminuire i dolori, rallentare l’osteoporosi e migliorare il profilo lipidico del sangue. Oltre alla semplice camminata veloce, sulla base di studi sulla qualità della vita delle donne in terapia ormonale, si consigliano attività di diversa natura a seconda delle possibilità e dell’interesse personale come yoga, ginnastica in acqua, ballo, pilates. È molto efficace, infatti, avere uno stile di vita attivo e ridurre il più possibile la sedentarietà.Stile alimentare da adottare durante la terapia ormonale
Per quanto riguarda lo stile alimentare è di primaria importanza tenere sotto controllo il rischio cardiovascolare che può in alcuni casi essere aumentato dalla terapia ormonale attraverso l’incremento della circonferenza vita e del colesterolo LDL. È utile, ad esempio, fare attenzione al fabbisogno di fibra, 25/30 g al giorno, difficile da raggiungere con il solo consumo di frutta e verdura. Si consiglia quindi almeno una porzione al giorno di legumi o cereali/derivati integrali (riso, farro, pasta, pane ecc.). Può essere molto utile adottare l’abitudine di iniziare il pasto con verdura di stagione cotta o cruda, che permette di aumentare il senso di sazietà. Il consumo di alimenti ad alto contenuto di grassi saturi come burro, salumi e insaccati, dolciumi e formaggi stagionati deve essere molto limitato, mentre è protettivo per la salute cardiovascolare consumare quotidianamente alimenti ad alto contenuto di grassi insaturi come frutta a guscio non salata (come ad esempio noci, nocciole, mandorle, pistacchi), olio extravergine di oliva, semi oleosi (ad esempio semi di lino, sesamo, girasole). Anche il pesce azzurro di taglia medio-piccola, come sgombro e sardine, è un’ottima fonte di grassi insaturi e polinsaturi, rivestendo un ruolo centrale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per limitare gli effetti collaterali da terapia ormonale è necessario, infine, controllare il consumo di alcol. Studi dimostrano che l’eccesso di consumo di alcol è associato a una ridotta efficacia delle terapie ormonali. L’alcol è l’unico fattore di rischio nutrizionale che, sulla base di dati della letteratura scientifica, risulta associato all’insorgenza di tumore al seno. È quindi buona abitudine eliminare l’alcol dalla propria dieta, se non se ne può fare a meno, non bere più di un bicchiere di vino al giorno oppure una birra da 33 cc.Raccomandazioni nutrizionali per la protezione cardiovascolare in terapia ormonale
Limitare le fonti di grassi saturi (formaggi stagionati, insaccati, carni grasse, ecc.) e aumentare quelle di polinsaturi (es. pesce e noci) e monoinsaturi (es. olio extravergine di oliva, nocciole, avocado).Aumentare il consumo di frutta, verdura e legumi, che sono fonte di fibra ricche di vitamine, sali minerali e fitocomposti.
Introdurre cereali di tipo integrale che permettono di raggiungere il fabbisogno giornaliero di fibra.
Ridurre gli alimenti ad alto contenuto di sale come patatine, pizza, salumi, snack salati, cracker, olive.
Consumare latte e yogurt senza zuccheri aggiunti, in accordo con le porzioni raccomandate.
Preferire alimenti che sono fonte di calcio, come alici e sarde, ricche anche di omega 3, importanti per la riduzione del rischio cardiovascolare, in aggiunta a fonti vegetali come rucola e cicoria oppure frutta secca e legumi.
Rispettando la stagionalità, introdurre nella dieta frutti a bacca rossa e frutti di bosco, molto ricchi in antocianine.
Evitare o limitare il consumo di alcol.